Conosciamo la fibromialgia

Conoscete la fibromialgia? È una patologia tanto potenzialmente invalidante quanto poco conosciuta e Ri-conosciuta dal sistema sanitario. Questo purtroppo perché la diagnosi si fonda per lo più sulla valutazione clinica dei sintomi del paziente, ma purtroppo non c’è alcun esame che ne dimostri oggettivamente l’esistenza. Per questo motivo parte delle diagnosi è ancora oggi incerta o sbagliata e, quel che è peggio, è che queste persone vengono spesso considerate dei malati immaginari

Che disturbi ha il malato di fibromialgia? Principalmente dolore, molto diffuso e cronico (la diagnosi si fa se il dolore persiste da almeno 3 mesi). Il fibromialgico è una persona che è terribilmente abituato a convivere con un dolore bruciante in diverse zone del corpo.

Altra caratteristica classica è la difficoltà a dormire. Sono persone che dormono poco e il loro sonno è comunque poco riposante, il che non aiuta il dolore. Spesso hanno problemi del tono dell’umore, come ansia e depressione, disturbi digestivi, vertigini e una sensazione di confusione mentale (fibrofog), o hanno associati altri problemi come l’emicrania o un’altra patologia reumatica. Insomma la fibromialgia fa soffrire, questo è certo.

La causa di tutto questo dolore non è ad oggi ancora nota. Sembra essere legato a un disturbo di elaborazione a livello cerebrale, il che significa che uno stimolo non dolorifico o comunque poco doloroso viene percepito come un dolore molto più forte. Tutto ciò unito spesso a fattori psicologici.

La fibromialgia si può curare? Purtroppo no ad oggi, essendo in buona parte sconosciuto il meccanismo patologico alla base della malattia, una cura farmacologica specifica non c’è. Di sicuro il dolore non risponde ai classici farmaci antinfiammatori. Sono più utili farmaci antidepressivi e alcune categorie di farmaco per il dolore neuropatico.

L’approccio che dagli ultimi studi sembra essere più efficace è quello attivo che comprende attività fisica aerobica (come il cammino) e attività più dolci e “meditative”come lo yoga, il Thai chi e il pilates terapeutico.

Molto utili anche tecniche di meditazione e psicologiche specifiche che aiutano a ridurre il dolore in alcuni casi anche del 50%.

Qualche beneficio anche dal massaggio connettivale e dall’idrokinesiterapia.

Per concludere: so che molti di voi si chiederanno perché ho scritto un articolo su una patologia relativamente rara. Lavoro col dolore tutti i giorni e risolverlo è ovviamente una soddisfazione. Ho conosciuto e trattato diversi fibromialgici in questi 12 anni, a nessuno sono riuscita a togliere il dolore del tutto purtroppo, ma a qualcuno l’ho migliorato, ad altri ho insegnato strategie per gestirlo, per muoversi e vivere meglio.

Ciò che pesa molto a queste persone è il fatto che la loro patologia è poco riconosciuta e a volte screditata da amici, parenti, datori di lavoro e anche da alcuni medici. Quel che posso fare io nel mio piccolo è dare voce a queste persone e provare a far conoscere questa patologia, sperando che in un futuro non troppo lontano trovi un riconoscimento anche dal sistema sanitario nazionale.

Michela Bertozzi

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